Non ci speravo e invece è accaduto. Al cinema di Forio, a Ischia, hanno
portato Piccole donne! Merito forse delle proprietarie
che non hanno resistito a un classico senza tempo come l'opera di
maggior successo di Loiuse May Alcott.
La storia è quella che ben conosciamo, con qualche piccola licenza che a mio parere non sempre rende, ma nel complesso questa di Greta Gerwig è una versione interessante che merita di essere vista.
Se siete tra quei pochi che ancora non conoscono la storia delle sorelle March, ecco a voi alcuni cenni sui due romanzi che compongono la storia (Piccole donne e Piccole donne crescono):
Meg, Jo, Beth e Amy sono le figlie del cappellano March, partito per il fronte durante la Guerra di secessione americana. Caratterialmente diverse sono molto affiatate e vivaci e danno molto lavoro alla madre e alla domestica che si occupano di loro.
Il racconto copre un anno dal Natale in corso a quello successivo e ci permette di conoscere singolarmente le quattro sorelle: la bella e quieta Meg, l'irrefrenabile e brillante Jo, la timida e cagionevole Beth e la vanitosa Amy. Le difficoltà che dovranno affrontare nell'arco di questo anno permetterà loro di migliorarsi interiormente, dimostrando come la generosità, la responsabilità e i valori importanti possano fare la differenza.
In questo anno una persona importante entrerà nelle loro vite, il vicino Lauren, nipote del ricchissimo signor Laurence.
In Piccole donne crescono vediamo come, tre anni dopo, le nostre protagoniste si approcciano al mondo adulto e a quello sentimentale, con Meg innamorata del precettore di Laurie, il signor John Brooke, Jo sempre più determinata a diventare una scrittrice, Laurie perdutamente innamorato di Jo, Beth imprigionata nel suo fragile corpo ed Amy in viaggio nel vecchio continente al seguito della zia March.
In Piccole donne crescono vediamo come, tre anni dopo, le nostre protagoniste si approcciano al mondo adulto e a quello sentimentale, con Meg innamorata del precettore di Laurie, il signor John Brooke, Jo sempre più determinata a diventare una scrittrice, Laurie perdutamente innamorato di Jo, Beth imprigionata nel suo fragile corpo ed Amy in viaggio nel vecchio continente al seguito della zia March.
Come accade spesso nella vita, le cose non andranno affatto come immaginato, ma loro sapranno affrontarle con la solita grinta.
La trasposizione cinematografica di Greta Gerwig, con tra gli altri Emma Watson e Saoirse Ronan, è una versione adulta e moderna del classico che conosciamo. Gerwin ci regala una lettura interessante della storia che gioca con l'alternanza del presente e del passato, intrecciando gli eventi dei due romanzi, in un sovrapporsi dei personaggi da adulti e da bambini. Un'esperimento a mio parere ben riuscito, che consente anche a un pubblico più adulto di apprezzare a pieno un romanzo che è destinato a un target adolescente. Il personaggio di Jo emerge in tutto il suo spessore e la sua modernità, con la rivendicazione di un ruolo pieno e solido della donna che esce dallo stereotipo della sensibilità femminile per consentire alla mente e all'animo di avere una giusta collocazione.
Buona la scelta del cast, bella la fotografia e piacevole la narrazione nel suo complesso. L'unico neo, a mio parere, è il finale, dove l'amore per il professore tedesco di cui si innamora Jo, viene sminuito dal montaggio, che mostra il professore come una sorta di ripiego per la nostra eroina che a un tratto si ritrova sola e pentita delle sue scelte.
Bello, invece, il modo in cui l'autrice riesce a realizzare il suo sogno, diventando una scrittrice.
Ho adorato Meryl Streep nella sua interpretazione della zia March, ma questa attrice è una garanzia, quindi non bisogna mai stupirsi troppo. Bella anche la caratterizzazione di questo personaggio che in questa versione viene reso più umano.
Detto questo, il mio animo romantico e la mia ambizione da scribacchina hanno goduto parecchio.
Detto questo, il mio animo romantico e la mia ambizione da scribacchina hanno goduto parecchio.
Se dovessi dare un voto a questa trasposizione cinematografica darei 8 su 10.
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