Il Paradiso delle Signore, puntata 44
E' bastato poco ad Armando per scoprire che Marcello era appena uscito dal carcere.
Il carabiniere, però, ci ha detto una cosa interessante: il nostro ragazzo è stato condannato per aver picchiato un uomo, ma in carcere lo avevano soprannominato "il damerino" per il suo comportamento ineccepibile.
Armando non ci pensa due volte e affronta il cameriere che ammette di essere intervenuto per difendere l'onore di Angela. Insomma, ha fatto quello che avrebbe voluto fare Luciano con Riccardo... Un ricco rampollo ha sedotto l'ingenua Angela e poi l'ha abbandonata... Questo, in verità, lo avevamo intuito. Ma il bambino? Che ci sia un bambino è sicuro... Angela è stata costretta ad abbandonarlo o il rampollo è intervenuto e a quel punto Marcello non ci ha più visto?
Marta accusa delle fitte e Vittorio chiama il medico. E' tutto nella norma, ma Umberto corre ad accertarsene. L'amore del banchiere per sua figlia è una delle cose che amo di quest'uomo.
Al Paradiso Irene e Marina, con l'aiuto di Rocco e Armando seguono le direttive di Clelia nell'allestimento dell'albero di Natale. Se la Calligaris insiste con le sue richieste, animerà Armando a uno sciopero sindacale! Ovviamente, scherzo. Clelia come capocommessa è giusta e anche molto dolce. A me piace molto. Non sostengo la sua storia con Luciano, ma questa è tutta un'altra storia... Capisco anche che, tornata libera, sogni di vivere finalmente con l'uomo che ama, ma non sostengo le coppie che, logorato il rapporto iniziale, puntano su un'altra più giovane e carina. Il matrimonio è impegno e se non esistono motivi gravi è giusto provare a non mandare a monte quanto costruito in tanti anni.
Leggendo i commenti di molte telespettatrici mi chiedo: sapreste davvero incassare con estrema calma e rassegnazione il fatto che vostro marito non vi ami più? Che lo lascereste andare, soprattutto oggi, mi pare il minimo, visto che avete una certa dignità, ma non accompagnare l'allontantamento con tanti epiteti poco carini mi sembra strano... Invece pare quasi che il fatto che Cesare si sia vendicato del tradimento della moglie e che Luciano lasci Silvia per Clelia sia riprovevole nel primo caso e normale nel secondo... Niente da dire, per carità. Nella vita reale ognuno fa come gli pare, ma nelle fiction e nei libri ci deve essere coerenza, per poter parlare di un buon prodotto e per quanto riguarda la vita quotidiana, sfido chiunque a portare le corna con rassegnata felicità.
Non siamo tutti Cesare e Silvia, ma quando è l'altra parte a lasciarci proviamo dolore, a volte rancore e anche desiderio di non mollare. Che poi lasciamo andare la nostra metà, senza ostacolarlo, perché non abbiamo altra scelta è un altro discorso... Insomma, mi lasciano perplessa alcuni commenti. Ecco tutto.
Cesare ha fermato Nicoletta, tra l'altro su ingerenza della contessa che gli ha pure detto come fare, ma se a pare il minimo, qualcuno ha gridato allo scandalo. Si è comportato come uno zerbino per tutto il tempo e alla fine rischiava pure di perderla. Qualcuno ha scritto che doveva lasciarla, capendo che Nicoletta era innamorata di un altro. Nicoletta ha giurato e spergiurato di volere lui. A quell'epoca, un marito che uccideva la moglie, perché lei lo tradiva con un altro, era tutelato dalla legge. Il delitto d'onore permetteva a un uomo di liberarsi della moglie, tornando libero di sposarsi con chi più gli pareva... Se l'avesse lasciata libera di fuggire con Riccardo si sarebbe ritrovato con una figlia non sua che legalmente faceva capo a lui e con una donna che non lo amava, fuggita con un altro, che gli avrebbe impedito di rifarsi una vita... Sarebbe rimasto sposato con lei per sempre... Non si sapeva nel 1960 che un decennio dopo sarebbe arrivato il divorzio... Cesare ha provato a salvare il suo matrimonio e lo ha fatto con dolore e risentimento, perché ha creduto a quello che le raccontava sua moglie. Certo, non è stato molto sveglio, ma questo è un altro discorso... Silvia, a sua volta, dovrebbe lasciare che Luciano se ne vada con Clelia, perché è più dolce e carina... Sai quante donne dolci e carine ci sono in giro disposte a prendersi i nostri uomini? Naturalmente, non sempre ci riescono, ma sono poche le Silvie che si fanno da parte per permettere al marito di essere felice... Senza dimenticare che chi lascia una moglie o un marito per un'altra, continuerà a farlo, perché l'amore, inteso come passione irresistibile, finisce prima o poi e subentrano i problemi, quelli veri che ci trasformano nella Silvia di turno... Esistono certo anche le incompatibilità caratteriali, ma emergono dopo venti anni dopo e in presenza di un'altra donna?
Più logico pensare che in un periodo di crisi un uomo come Luciano possa perdere la testa per una donna come Clelia... Dieci volte più comprensibile l'attaccamento della Calligaris a un uomo come Luciano, considerato il marito, ma la loro storia era stata scritta e pensata come un amore impossibile che deve restare tale... Se poi ci incattiviscono Silvia, per giustificare il tradimento di Luciano è tutta altra storia, ma Luciano resterà sposato con Silvia per ancora molti anni... Io spero per Clelia che appaia un nuovo grande amore, capace di amare suo figlio come fosse suo e di ridare a Clelia la speranza di una vita matrimoniale felice.
Qualcuno risponderà: sì, ma è una fiction. Vero. Ma i racconti scritti a tavolino vanno studiati, analizzati e sviluppati. La coerenza e la veridicità fanno parte del pacchetto e dunque non ci si può sempre appellare al gusto personale e al sogno...
Tornando alla puntata di oggi, Armando sprona Marcello a raccontare tutta la verità a Salvatore e lui ci prova, ma è ovviamente a disagio...
L'incontro con il banchiere è andato apparentemente bene, ma non ci vorrà molto per scoprire che uno dei due soci è veramente molto poco affidabile e a quel punto? Marcello, parla, prima che sia troppo tardi, perché rischi di perdere la caffetteria, ma soprattutto l'amicizia di un amico, un uomo buono e una persona sincera.
Continuano le cene a casa Cattaneo con la doppia coppia! Non vorrei essere al posto di Agnese! Fare la spia è una cosa spiacevolissima e, qualsiasi cosa si dica, si finisce con lo sbagliare.
Che se la risolvessero da soli!
A domani!
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