Risveglio a casa Conti, con Vittorio già pronto per uscire e
Marta in camicia da notte, turbata per gli ultimi eventi. Non ti ho detto
nulla, perché volevo proteggerti. Questo lo capisco, ma l’idea che questa
storia abbia distrutto due famiglie mi è intollerabile. Non voglio sentire mio
padre.
Giuseppe legge gli annunci di lavoro, ma non trova nulla di
adatto a lui. Rocco lo aiuta con i suoi trucchi: se ti chiedono cosa sai fare,
tu cosa rispondi? Un po’ di tutto. Sbagliato. Qui a Milano sono precisi. Sei
gli dici così, penseranno che non sai fare nulla. Tu sei un operaio
specializzato. A secondo di chi hai davanti dici la cosa giusta: se cerchi
lavoro in un’officina tu dici che sei bravo con i motori e sai anche guidare.
Agnese li ascolta, ripetendo a suo marito che, prima di
tutto, deve impegnarsi a cercarlo un lavoro…
Maria bussa a casa Amato, per dire loro che il tubo del
lavello perde nuovamente…
Le Veneri si lamentano di Irene, che come capocommessa è
impossibile. L’unica a difenderla è Stefania. Ma Irene, in effetti, sembra aver
preso seriamente il suo compito, convinta che Vittorio, appena capirà che è in
grado di svolgere il suo lavoro, smetterà di cercare un’altra persona. E voi
potrete darmi una mano, parlando bene di me al direttore, chiarisce la nostra
frizzante bionda.
Vittorio racconta a Federico come ha reagito Marta. Perché
non provi a parlarle? gli propone. Servirebbe? Io penso di sì. Si unisce a loro
Umberto, che non riesce a parlare con sua figlia. Serve tempo, lo fa riflettere
Cattaneo. Tutto il tempo che desidera, ma mi perdonerà? Io non posso nemmeno
immaginare di perdere mia figlia. Non succederà, lo rassicura Federico.
Sofia non è convinta che Irene sia una buona capocommessa. Ha
poca diplomazia ed è troppo ambiziosa. Stefania rivela loro che Irene ha dei
problemi. L’ha sentita parlare al telefono. Litigava con il padre. Dora ci riflette
e si ricorda di averla vista cercare un nuovo alloggio.
Marta chiama Riccardo. Vuole raggiungerlo a Parigi. Mette giù
e si affretta ad andare ad aprire. È Federico che è passato a salutarla a casa,
per parlarle. Sicuro di non volere nulla? No, mi basta questo: tu ed io che
parliamo come sempre.
Rocco in magazzino legge il giornale, con le gambe sulla
scrivania di Armando, che sorprendendolo lo invita ad abbassare i piedi. È nervoso,
perché Meneghetti si è dato un’altra volta alla macchia e loro hanno bisogno di
qualcuno che faccia le consegne. Rocco ha un’idea: chiama lo zio e gli chiede
di raggiungerlo, per una consegna.
Federico e Marta parlano di quanto è accaduto. All’inizio ero
confuso, arrabbiato, addolorato. Anch’io provo questo… Come ne sei uscito? Me
ne sono andato di casa, ho lasciato che il dolore mi attraversasse e sono
andato avanti. Ma soprattutto ho capito che loro sono come noi, sono fragili,
commettono degli errori… Non mio padre. Lui non sa cosa sia la fragilità.
Invece anche lui… Io stesso ho commesso tanti errori. Vedi, senza che ce ne
rendiamo conto, commettiamo errori che i nostri figli faticheranno a
comprendere e noi possiamo solo sperare che ci perdonino.
Marta si commuove. Sono contenta di averti trovato.
I coniugi Bergamini portano a Vittorio nuove stoffe che
mettono in allarme il direttore, con nuove idee, influenzate dal loro viaggio a
Londra. Gabriella ha rielaborato un modello per la collezione estiva. Vittorio
sembra dubbioso, ma alla fine le dà il suo consenso a procedere.
I coniugi Bergamini si allontano e Beatrice prende il loro
posto per ricordargli che nel pomeriggio avranno nuovi colloqui per il ruolo di
capocommessa.
Rocco chiede ad Armando come ha risolto con Meneghetti. Come
ho risolto? Spero che il direttore lo licenzi… Arriva Giuseppe. Dov’è questo
camion? No, guardi… Armando frena, ma la patente di Giuseppe e l’esigenza di
affrettare la consegna, lo costringono a dare il consenso a questa consegna.
Rocco, la prossima volta che ti viene un’idea come questa,
prima lo dici a me e poi alzi la cornetta.
Il Mantovano si reca al circolo, cercando Ludovica. Le si
avvicina. Lei prova a non rivolgergli la parola, ma alla fine è costretta a cedere.
Lei è in debito con me. Di cosa sta parlando? Non ha mantenuto la parola:
doveva farmi entrare al circolo e ora è in debito con me… E se non la assecondassi?
Tutti sapranno che è sul lastrico. Cosa dovrei fare? Dovrà accompagnarmi a un
appuntamento con persone del suo ceto sociale che, grazie a lei, mi affideranno
i loro soldi.
Irene convoca negli spogliatoi Rocco per chiedergli aiuto per
dei cambiamenti nel negozio. Non posso e poi senza l’approvazione del direttore…
Neanche se te lo chiede una cara amica? Eh va bene!
Un’elegante signora entra in magazzino, con un look molto raffinato.
Si aggira per gli scaffali, scrutando Vittorio e Beatrice che hanno appena accompagnato
una candidata alla porta. La signora avvicina Stefania. Parla francese. Lei non
la comprende, così lei chiede aiuto al direttore, ma quando torna al suo posto
la sconosciuta non c’è più.
Agnese scende in magazzino e vede suo marito. Zia, hai visto
che bella sorpresa? Glielo spiego io: abbiamo avuto problemi con le consegne e
Giuseppe ci ha dato una mano. I clienti sono stati molto contenti del suo
lavoro, le rivela Armando. Va bene. Allora io vado. Buon lavoro a tutti!
Rocco e Pietro salgono in magazzino per aiutare Irene, ma
mentre il giovane Conti si lamenta con il suo collega per l’assenza di
Stefania, la nostra Venere detta i suoi ordini, cambiando Hanno la disposizione
degli oggetti…
Giuseppe entusiasta racconta per l’ennesima volta la sua
giornata lavorativa. Agnese e Salvatore abbozzano. L’unico entusiasta è Rocco.
Ludovica bussa a casa di Marcello, per parlargli: ho visto il
Mantovano. Voleva che lo accompagnassi a un incontro con gli industriali di Bergamo…
Calmati. Non gli permetterò di farti del male, la rassicura il nostro Barbieri.
Come? Non lo so, ma lascia fare a me. Grazie. Di cosa? Non ho ancora fatto
niente. Di starmi accanto.
Vittorio saluta Marta e si prepara a rientrare a casa, quando
vede Umberto uscire dalla sua macchina. Non è riuscito ad avvicinarla. Marta
tornerà presto. Ha solo bisogno di metabolizzare, gli assicura il nostro Conti.
Marta è partita, ancora una volta. Il matrimonio con Vittorio
sembra un’appendice, ma questa volta il motivo è emotivamente impattante. È chiaro
che, andando a Parigi, racconterà tutto a Riccardo e sarebbe interessante
essere lì, insieme a Nicoletta e a Silvia, per vedere come reagiranno i due
fratelli coinvolti nella vicenda. A questo punto sarebbe giusto fare andare nella
capitale francese anche Federico, che è il diretto interessato, ma lui resta a
Milano… Noi sapremo come andranno i fatti solo da Federico e Marta? Ma quando
tornerà la nostra Guarnieri?
Di Umberto amo soprattutto il suo lato paterno e il suo
attaccamento a Marta. Vederlo dunque vagare oggi come un’anima in pena mi ha
fatto un certo effetto, anche se un po’ se lo merita… Insomma, ogni tanto ne
combina una.
Quanto al resto, Rocco ha fatto del suo meglio per aiutare lo
zio, ma Armando e Agnese non hanno apprezzato molto. Li capisco, però, povero
Giuseppe. Lui ci prova a fare la cosa giusta e meriterebbe un poco di appoggio.
Un unico dubbio: per andare al comune aveva bisogno di Agnese e per fare le
consegne è completamente autonomo?
Ludovica ha cercato nuovamente l’aiuto di Marcello, ma cosa
potrà lui contro il Mantovano? Sono sempre più convinta che quei due finiranno
nei guai e in quella situazione si troveranno come coppia.
Irene, con il suo eccessivo entusiasmo, si prepara a una bella
lavata di capo da parte di Vittorio.
Interessante l’elegante signora che probabilmente prenderà il
posto di Clelia…
Per il resto, attendiamo domani.
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