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Il Paradiso delle Signore 2 - puntata 1

 Si riapre, con un nuovo inizio.


Si torna in città, dopo le vacanze estive, ma Teresa non c'è. Ha lasciato Milano, dopo aver scoperto che la moglie di Pietro non è morta. E se Marco ha atteso tutte le sere Stefania fuori la chiesa, Pietro lo ha preceduto, aspettando che le persiane di quell'appartamento al secondo piano si aprissero. E un giorno, inaspettatamente, quanto confidato a una lucciola, accade: Teresa si affaccia e lo scorge in strada, con il cappello stretto tra le mani.

Lui corre sopra e lei gli apre. È ritornata a Milano, perché non può vivere senza di lui, ma per tornare insieme chiede un'unica condizione: dovrà sempre raccontarle la verità.

Cosa non semplice per un tipo come Mori, ma lui ci prova. Le presenta Rose e il marito di quest'ultima, un fascinoso attore impegnato sul set a Roma. Ebbene sì, Rose esiste, ma non è più la moglie del nostro Pietro. In America esiste il divorzio e, dunque, legalmente il nostro Mori è libero di sposare la donna che ama. La proposta arriva alla festa dell'ambasciata americana, presieduta da Rose. Scopriamo così che la bella signora che abbiamo intravisto alla fine della prima stagione è figlia di un pezzo importante. Quello che non sa Pietro è che dietro gli articoli diffamatori sul suo conto, che rigirano il coltello nella piaga, parlando dell'accusa di omicidio prima e del nuovo socio dopo, sono tutti pilotati da Rose che vuole costringere il suo ex a riavvicinarsi a lei.

Insomma, dalle prime battute si comprende che archiviati i vecchi problemi, se ne affacciano di nuovi per il nostro Mori. Lui, però, ha le idee molto chiare. Vuole sposare Teresa e non ha alcuna intenzione di rivangare il passato. Così s'inginocchia davanti alla nostra signorina Iorio e le fa la proposta di matrimonio, regalandole un bellissimo anello di fidanzamento. Il passo successivo è presentarla alla squadra di pubblicitari, rimasti orfani di Vittorio, come la loro nuova collega.

Roberto reagisce male, ma abbozza con il direttore. Elsa prova a mostrarsi tollerante, ma quella più in imbarazzo è proprio la nostra bella siciliana che si sente una raccomandata. Vorrebbe rifiutare, ma non può, perché Pietro ha già mostrato di non apprezzare la sua decisione di non sfoggiare l'anello di fidanzamento. Lei gli assicura di non averlo tolto per mancanza di amore o per scarsa determinazione nei suoi confronti, ma vuole un'esistenza tutta sua, che non c'entri nulla con i suoi sentimenti ed essere elevata di grado senza merito, solo perché la fidanzata del capo, non è sicuramente una cosa che apprezza.

Chi non si fa problemi a imporre la sua amante alla Mantovani è Bruno Jacobi che, in qualità di nuovo socio del Paradiso, gradirebbe vedere tra le nuove Veneri da assumere la sua Ines, una rossa dagli occhi chiari e il fisico prorompente, che ha dei modi sguaiati, ma un'animo buono. Clara gli chiarisce che non è possibile, ma lui le promette che la aiuterà a ritrovare nuovamente sua figlia, in cambio di un atteggiamento più morbido.

Altro personaggio nuovo e interessante in arrivo nel grande magazzino è Letizia, una ragazza che frequenta la parrocchia di don Saverio e che è piuttosto timida e pudica. Al suo arrivo conosce Quinto che, dopo la delusione di Anna, è tornato libero. Ci sarà qualcosa tra loro?

La nostra Imbriani ha trascorso le vacanze in campagna con Silvana e la sua famiglia e, quando torna, trova ad attenderla Massimo che pretende di conoscere i suoi spostamenti. Con lui c'è anche la moglie. Irritata, la nostra Imbriani gli chiarisce che non ha nessuna intenzione di assecondarlo. Per quanto riguarda il lavoro, continua al Paradiso con una mansione non ancor ben definita, perché oramai la gravidanza è evidente...

Il negozio non attraversa un buon momento. I clienti si sono ridotti e gli affari languono. Pietro spera di rimediare con l'evento della Callas, ma la cantante, dopo l'ennesimo evento non previsto (la morte del banchiere Mandelli proprio nel negozio, per infarto), si tira indietro e ai pubblicitari non resta che provare a cercare qualche altra cosa. Impresa non semplice. L'assenza di Vittorio è pesante. Il pubblicitario era l'animo del gruppo e Teresa, oggettivamente, non è in grado di sostituirlo.

Ma che fine ha fatto il nostro Conti? Lavora come pubblicitario per altri clienti. È il solito brillante, geniale e affascinante Vittorio e proprio durante una delle sue tante riprese per uno spot da proiettare anche al cinema rivede Andreina. La Mandelli è appena tornata dall'America. Conti si offre di accompagnarla a casa e, diversamente da quanto accaduto in passato, scatta qualcosa... C'è simpatia tra loro. Si salutano, convinti di non rivedersi, ma Vittorio si accorge che la Mandelli ha perso un vezzoso e strano cappellino. Passa per la villa, per riconsegnarglielo, proprio nel momento in cui la viziata figlia del banchiere riceve la notizia dell'improvvisa scomparsa del padre.

Conti l'accompagna al Paradiso, dov'è accaduto tutto e qui s'imbattono in Pietro, che si dice dispiaciuto, e Teresa, visibilmente scossa e a disagio. 

Il nostro pubblicitario tornerà più tardi per spiegare alla Iorio e al suo ex amico e datore di lavoro che tra lui e la Mandelli non c'è nulla. Era in villa, quando è arrivata la notizia. Non ha motivo di giustificarsi, gli assicura Teresa, mentre Pietro, che lo vorrebbe nuovamente al Paradiso, tace, per non metterlo in difficoltà.

Non ricordo moltissimo di questa seconda serie. L'ho vista una sola volta, in TV, quando è stata trasmessa. Troppe le cose che non mi avevano convinta, soprattutto in confronto con la prima, ma devo ammettere che questa seconda visione, della prima puntata, mi è piaciuta. L'ho trovata piacevole. Personalmente odio i finali aperti. L'arrivo di Rose per me è stato uno schiaffo ai telespettatori. Capisco che la speranza è quella di convincere chi di dovere a continuare a finanziare la messa in onda, contando sui telespettatori lasciati con il dolce a fior di labbra, ma personalmente mi evito molto volentieri questi finali di stagione, se ne vengo a conoscenza prima.

Detto questo, in questa seconda edizione, ho fatto il tifo per Andreina che, perduta parte della spocchia iniziale, mi è sembrata una donna disposta a migliorarsi, a mettersi alla prova, a evolvere. Come per Teresa, anche per lei sarà fondamentale Vittorio. Il nostro Conti, se non ci fosse, dovremmo inventarlo.

Non mi piace Rose e non solo per quello che ha fatto a Pietro, ma anche per quello che farà... Anche se... Povera pure lei!

Per Pietro, dopo tutto quello che ha vissuto e vivrà, un finale felice glielo avrei regalato. Invece la smania di rievocare Romeo e Giulietta è sempre in agguato. Posso dire che non ho mai amato Giulietta? Troppo infantile nei suoi comportamenti. 

La bellezza di questa serie è soprattutto nelle altre storie: Clara e il suo magazziniere, Quinto e Anna, Silvana e Roberto (anche se...) e Elsa che incontrerà qualcuno che le permetterà di capire cose importanti. Bello anche il personaggio di Letizia. Ines non ricordo che fine faccia, ma mi era simpatica.

Grazie a chi ha guardato questa prima puntata della seconda stagione e buon prosieguo.

A domani!




Commenti

  1. Ho l'impressione che nel caso di Vittorio in realtà le persone che ha conosciuto e che ha valorizzato hanno dato tantissimo a lui. Insomma tante hanno pensato di dovergli molto: Tina, Marta, Teresa, Gabriella, ma secondo me Vittorio è molto più insicuro di quanto mostra e gli piace molto l'idea di scoprire il talento, è un creativo che gode nel valorizzare le persone perché è come se quello fosse l'unico campo in cui si sente davvero risolto. Per questo lo ritengo sprecato e inadatto da imprenditore. E' il lavoro creativo la sua cifra distintiva perché lo arricchisce molto emotivamente, a livello di contenuti e gli dà una sorta di autostima che secondo me lui in realtà non ha così tanto. Sicuramente se lui ha scoperto questi talenti anche questi talenti in qualche modo hanno valorizzato lui: tutte gli hanno dato qualcosa, forse dandogli la possibilità di sentirsi parte di qualcosa di grande.
    A volte sembra quasi che con Pietro abbiano voluto trasmettere il messaggio che lui dovesse pagare in eterno per i suoi compromessi e le sue ombre, ma se c'è una cosa che mi rende indigesta la sua fine è il fatto che è stata la vita spesso a costringerlo a fare dei compromessi e lui ha dovuto far di tutto per restare a galla sporcandosi le mani a volte. Credo che Teresa fosse anche una sorta di "premio simbolico" in una vita anche tanto sfortunata e nemmeno scelta chissà quanto. Io penso che lui certi errori forse non abbia potuto evitarli: piacerebbe a molti forse essere un benefattore alla Vittorio Conti, ma pochi possono permettersi quel lusso.
    In effetti anche io ho pensato a Marco e bisogna riconoscere a Marco che è uno che non perde tempo.

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